Le agevolazioni del Titolo II sono cumulabili con il credito di imposta Mezzogiorno, con il credito di imposta beni strumentali nuovi e Industria 4.0. Lo ha chiarito il dipartimento dello Sviluppo economico della Regione Puglia.
La stessa «cumulabilità è applicabile anche al credito di imposta Zes».
Nello specifico, alla luce della modifica dello scorso dicembre 2021 alla “Carta degli aiuti”, l’intensità massima delle agevolazioni per le aziende che investono in Puglia «è stata portata al 60% per le piccole imprese, al 50% per le medie imprese, al 40% per le grandi imprese».
Gli uffici regionali hanno evidenziato infatti che la norma istitutiva del credito di imposta per investimenti nel Mezzogiorno dispone che esso «è cumulabile con aiuti de minimis e con altri aiuti di Stato che abbiano a oggetto i medesimi costi ammessi a beneficio a condizione che tale cumulo non porti al superamento della intensità o dell’importo di aiuto più elevati consentiti dalle pertinenti discipline europee di riferimento». Da qui la possibilità di sommare i benefici dei crediti di imposta con la misura regionale del Titolo II Capo 3 e Capo 6 Turismo, «tenuto conto anche della non concorrenza alla formazione del reddito e della base imponibile dell’imposta regionale sulle attività produttive […] non porti al superamento del costo sostenuto».
Questo chiarimento apre per le aziende pugliesi alla possibilità di accesso a contributi e benefici a copertura di spese relative all’acquisto di terreni e immobili, alla realizzazione e all’ampliamento di immobili strumentali (in particolare in aree Zes), acquisto di macchinari, impianti e attrezzatura, progettazione ingegneristica e direzione lavori, programmi informatici.